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Di Maurizio Vitale Jr.

Appare abitudine legittimamente consolidata di ogni direttore a cui sia offerto prezioso spazio editoriale tessere le lodi del proprio festival.

Senza trascurare gli straordinari risultati ottenuti da Movement Festival nei suoi primi 12 anni di vita, siano essi l’integrazione con il tessuto produttivo del territorio, o il contributo all’emersione del settore dance-electronic, sia la propensione all’interazione con gli enti accademico-culturali, o l’impiego di decine di giovani, preferisco tuttavia concentrarmi sugli obiettivi ancora da raggiungere.

Nei prossimi 10 anni Movement dovrà completare la propria digitalizzazione integrando la gestione delle transazioni economiche all’amministrazione del ticketing: tema fondamentale per restare competitivi a livello internazionale.

Sarà impegnato al buon esito di MONICA, Bando Horizon 2020 IoT (vinto con Città di Torino, Istituto Boella, Telecom Italia e Digisky), focalizzato sulla tecnologia «access control» per affrontare le sfide in tema di monitoraggio dei flussi e presidio di sicurezza per un ambiente sempre più consumer-friendly.

Dovrà mantenere un’offerta artistica bilanciata tra propensioni avanguardiste e progetti mainstream.

Dovrà contribuire alla evoluzione del comparto live in Italia in industria d’Intrattenimento Intelligente.

Movement continuerà ad essere un’impresa di cultura dotata di profonda cultura d’impresa.

Ecco questi sono gli ambiziosi traguardi a cui tendere, nella generazione di ricchezza e alla sua redistribuzione per il bene dei nostri stakeholders e della nostra straordinaria Torino.