Di Luigi Lupo
Il lavoro di un gestore indipendente di diritti d’autore, il ruolo di un festival che rivendica la musica elettronica come forma culturale di intrattenimento, l’attività di promozione di un brand editoriale. Tre storie apparentemente differenti ma unite da un filo comune: il rapporto tra musica e marketing, la volontà di affermare che occuparsi di cultura – di musica appunto – rappresenti un lavoro e non solo un semplice svago. Sono stati questi i temi al centro del convegno Music Hype – di cui Sentireascoltare è stato mediapartner – organizzato dai volenterosi ragazzi dell’associazione MARKETERs, attiva a Torino all’interno della Scuola di Management e Economia.
[…]È importante anche, nei nostri tempi, concepire un festival di musica come una vera e propria impresa. Maurizio Vitale porta avanti da dodici anni il progetto Movement organizzando sia l’omonimo festival, sia alcuni eventi paralleli come il fortunato e seguìto Kappa Futur. In una lecture vivace e a tratti polemica, il fondatore, accompagnato dal dj e produttore torinese Lollino, ha spronato i giovani studenti a concepire la musica elettronica, in particolare la techno, come forma di intrattenimento culturale, superando i pregiudizi di chi la relega nell’alveo di occasione di sballo e abuso di sostanze stupefacenti. I successi registrati da Movement e dai suoi gemelli, certificati anche dai riconoscimenti della Presidenza della Repubblica Italiana, sono invece testimonianza di un attività di pianificazione seria e meticolosa, volta a organizzare un festival che sì metta al centro la musica, ma che funzioni da volano per la promozione turistica e del territorio. «Fare impresa con la musica – ha detto Vitale – significa valorizzarla e sostenerla».
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