Skip to main content

La Stampa | Quando la musica live fa guarire dallo stress

By Aprile 18, 2016Febbraio 6th, 2017Press

Di Daniele Banfi

Uno studio dimostra che anche nel caso di musica dal vivo nei concerti la melodia è in grado di influire sulla produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, contribuendo ad abbassarne i livelli

Gli studi a riguardo non mancano. Ascoltare la propria musica preferita comodamente sul divano di casa rilassa e ci fa sentire meglio. Andare ad un concerto invece ha lo stesso effetto? Secondo i ricercatori dell’Imperial College di Londra, in uno studio pubblicato dalla rivista Public Health, la risposta è affermativa: ascoltare musica dal vivo –almeno quella classica- aiuta a ridurre i livelli di stress attraverso la modulazione nella produzione di cortisolo.

ECCO PERCHÈ LA MUSICA LIVE RIDUCE LO STRESS
Per arrivare al curioso risultato gli autori dello studio hanno analizzato, attraverso un prelievo di saliva prima, durante e dopo una serie di concerti, i livelli di cortisolo. Questa sostanza, un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali, serve ad indurre l’aumento della glicemia ed è generalmente elevato quando il corpo è in condizioni di stress. Mentre un’eccessiva produzione per periodi limitati può risultare positiva, alla lunga livelli elevati di cortisolo sono associati a malattie cardiache, diabete ed impotenza. Nell’analisi, che ha visto la partecipazione di oltre 120 volontari, gli scienziati londinesi hanno constatato che ascoltare musica classica dal vivo può ridurre notevolmente i livelli di cortisolo indipendentemente dallo stato di salute della persona. Un risultato che conferma ancora una volta quanto la musica può fare per calmare lo stress. Le evidenze, infatti non mancano.

NON ANCORA SCIENZA
Lo studio delle effettive capacità terapeutiche della musica è solo agli inizi. In molte università si stanno sviluppando ricerche cliniche che confermano l’utilità delle tecniche legate alla musicoterapia. Con l’ascolto partecipativo della musica si sviluppano potenzialità inespresse che possono facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, e soddisfare così anche le necessità emozionali, mentali, sociali e cognitive.
Anche se ancora agli inizi la musicoterapia si dimostrata efficace soprattutto nella riabilitazione di alcuni disturbi neurologici, come la depressione, in certe forme di autismo e di Alzheimer. Non solo, a giovarne è anche il cuore: diversi studi hanno evidenziato che un semplice motivetto o un refrain canticchiato ogni mattina in auto mentre si va in ufficio è un antistress naturale. Aiuta ad abbassare la pressione sanguigna e il battito cardiaco, con risultati assimilabili, in qualche modo, a quelli di un’attività fisica moderata ma continua.

Courtesy La Stampa.it