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Autore: Adriano Moraglio

La Movement Entertainment ha sempre più fame. La società – che con i suoi festival organizzati a Torino, nell’arco di soli dieci anni, ha catalizzato a livello italiano il comparto della live electronic-dance music – non si accontenta dei successi “in patria” e ora intraprende decisamente la strada dell’internazionalizzazione, puntando sulle licenze dei propri brand.

www.movement.it

Movement, infatti – guidata da Maurizio Vitale junior, insieme con i soci Luigi Mazzoleni (da Londra), nella foto Mazzoleni è a sinistra e a destra Vitale,

e Gianluca Brignone (da Miami) –

vuole portare il suo nome ben oltre l’edizione 2016 di Movement Festival (già l’undicesima). Qui di seguito alcune immagini e un video del Movement Festival.

Come pure vuole andare oltre il quinto FuturFestival sponsorizzato da Kappa (qui sotto, sito, immagini e video).

www.kappafuturfestival.it

Ma vuole andare anche oltre la seconda esperienza di IndepenDance e ben oltre i quasi 50 eventi minori svoltisi nell’anno, totalizzando 130mila ospiti (+8% sul 2015), con 150 artisti internazionali e più di mille persone coinvolte nella realizzazione delle manifestazioni musicali. Senza dimenticare le ricadute positive generate sul territorio, stimate attorno a un valore di 25 milioni di euro, tra pernottamenti e servizi di trasporto pubblico e privato).

“La dimensione internazionale – spiega l’ad Maurizio Vitale junior – è alle origini stesse della Movement. Traiamo la nostra ispirazione dal Detroit Electronic Music Festival (Demf), tra i principali festival di musica dance del mondo che si svolge a Detroit dal 2000, e abbiamo voluto sin da subito, dal 15 dicembre 2006, da quando, cioè, siamo nati per celebrare le Olimpiadi invernali di Torino, ospitare le performance dei migliori musicisti e dj internazionali con l’intento di rappresentare l’evoluzione della cultura musicale contemporanea. Oggi abbiamo un legame stabile con i nostri ‘cugini’ americani condividendo brand, artisti e format e abbiamo già organizzato, con produzione diretta, due festival in Croazia che stanno evolvendo in licenza a partire da quest’anno e fino al 2019. Inoltre, sono in corso trattative a Malta per una licenza del nostro marchio su un festival che durerà tre giorni e a Copenhagen, per eventi nell’ambito del Tivoli park. Ma ci muoviamo con orizzonti internazionali – prosegue Maurizio Vitale junior – anche nella ricerca di finanziamenti su progetti. Fortemente legati alle istituzioni locali, abbiamo partecipato e vinto un bando Horizon 2020, insieme con il Comune di Torino, che ci permetterà di applicare sistemi di Internet of things nei campi della sicurezza e del controllo delle emissioni acustiche all’interno delle location dei nostri festival e nel territorio circostante. Realizzeremo questo progetto con l’apporto di un consorzio di una trentina di enti pubblici e privati, tra cui l’Istituto superiore Mario Boella”.

“Siamo certi di poter far crescere ulteriormente il peso delle nostre attività nel comparto dell’intrattenimento dance mondiale – aggiunge Vitale – perché, in futuro, varrà sicuramente più del settore moda. Anche se siamo ancora ai primi passi e se si tratta di un comparto che non ha rating, non ha masse critiche e non ha un vero e proprio sistema. E’ la nostra scommessa”.

Movement Entertainment ha chiuso il 2016 con un fatturato di 3,5 milioni, e con una crescita che anno per anno si aggira tra il 12 e il 15 per cento. La società dà lavoro stabile a una quindicina di persone che fanno capo agli uffici ospitati nei locali della foresteria del Basic Village della BasicNet di Marco Boglione (nella foto qui sotto è a destra e in colloquio con Maurizio Vitale junior). Quasi un atto di riconoscenza di Boglione verso il padre di Maurizio, quel Maurizio Vitale senior che gli è stato maestro di imprenditoria e amico. Ma, anche, quasi un ritorno a casa per Maurizio Vitale junior in quel quartier generale che porta –  nell’indirizzo stesso – le sue stesse origini: Largo Maurizio Vitale 1.

Il Sole24Ore 01.02.2017

L’articolo originale qui.