Intervista a Piero Gastaldo, Presidente della Fondazione 1563
Oltre all’Egizio che ha un valore internazionale molto forte c’è qualche evento torinese che spiega il concetto di “mantenere la città sulla mappa europea”?
“Faccio un esempio che non fa parte del mio target. Mi riferisco al Kappa FuturFestival. Porta una grande quantità di persone da fuori Italia, si tratta di un evento entrato in una rete globale dove sono percepiti come eccezionali e questo fa sì che tu prenda un volo da Londra per venire a Torino. Poi il Kappa si svolge in una struttura di architettura industriale e rappresenta anche un esempio di come si può utilizzare il patrimonio. Scegliere è fondamentale ma la scelta non sempre riesce. A MiTo ad esempio la scelta non è riuscita. Settembre musica rispondeva a un’esigenza di pubblico locale con la nuova versione è ridotta anche la mobilità sull’asse Torino-Milano, quindi la crescita non c’è stata.”