Autore: Mariachiara Giacosa
Il parroco con i volontari, gli imprenditori con i dipendenti e le famiglie, i giocatori con le mogli, i bambini e l’immancabile pallone poggiato accanto ai piedi. È quasi una festa di famiglia la consegna, ieri pomeriggio a Torino Incontra del premio Bogianen, il riconoscimento, ideato da Enrico Salza dopo l’alluvione che ha colpito Torino nel 1994. Il riconoscimento viene assegnato dalla Camera di commercio a quei piemontesi “che hanno dimostrato un non comune spirito di iniziativa nel dedicarsi alla loro attività con passione, animati dalla convinzione che il progresso e la crescita collettiva dipendono in gran parte dai comportamenti individuali”.
Il primo a salire sul palco di è don Carlo Chiomento fondatore della casa di accoglienza “La madonnina di Candiolo” dove trovano un posto letto, un pasto caldo e qualcuno con cui parlare i famigliari dei malati in cura al Centro antitumori di Candiolo e gli stessi pazienti provenienti da fuori regione, che magari devono seguire terapie lunghe, ma che non richiedono un ricovero. “Chi viene a Candiolo non ha bisogno solo di un letto – racconta – quella di chi lotta contro il cancro è una battaglia: altro che quella dell’Assietta” da cui si racconta abbia origine la definizione tutta piemontese di “bugianen”. In dieci anni la Casa ha accolto 75 mila pernottamenti, con una domanda crescente tanto che sono già pronti i lavori per raddoppiare e portare a cento i posti letto disponibili. Ad accompagnarlo, in sala, una cinquantina di volontari che con lui condividono “la quotidiana assistenza, spirituale e individuale, donata ai malati oncologici e ai loro famigliari”.
Dalla solidarietà all’impresa, per il premio a Giuseppina Donda Alemani, madre della “catena” di cartolerie nate negli anni Settanta a Torino, pensate come un modello di grande distribuzione specializzata nel settore della cancelleria e forniture per ufficio, oggi diventate vere multiboutique del lusso. «L’importanza della formazione aziendale, del “fare impresa” al femminile e dello sviluppo delle pari opportunità» sono invece le motivazioni per il riconoscimento assegnato a Giovanna Politano Boschis, che insieme al marito, e ai figli, ha lavorato nell’azienda familiare di legnami di pregio e si è impegnata per sostenere l’imprenditoria femminile e la formazione delle donne.
A Piergiorgio Re, presidente dell’Aci e della Fondazione De Fornaris, si riconosce poi lo sforzo per “il rilancio della città attraverso lo studio di strategie di marketing territoriale» soprattutto legate alle Olimpiadi di Torino 2006, oltre all’attenzione per il mondo dell’auto, dalle battaglie per la costruzione dei parcheggi sotterranei del centro cittadino, alle iniziative per la sicurezza stradale, fino alla nuova sede dell’Aci nella palazzina di Camera in piazzale San Gabriele di Gorizia.
Si cambia decisamente generazione – oltre che ambito – per gli altri due premiati: Maurizio Vitale junior, figlio del fondatore di Robe di Kappa e padre dei festival di musica elettronica che ogni anno raccolgono migliaia di persone nel doppio appuntamento, KappaFutur (estate) e Movement (autunno).
E la squadra Auxilum Pallacanestro Torino che ha chiuso domenica la stagione con una vittoria dopo «aver riportato sul palcoscenico della serie A il basket torinese, dopo 22 anni di assenza”. “Nella città del calcio devi essere un sognatore per puntare sul basket” ha sottolineato ti il presidente della Camera Vincenzo Ilotte che ha riconosciuto il titolo di “visionari” ai premiati di quest’anno “perché hanno reso unico il nostro territorio”.
la Repubblica 09.05.2017
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