Tornerà il 30 giugno il Kappa FuturFestival, uno dei più importanti appuntamenti dedicati alla musica elettronica, capace di attirare visitatori da tutto il mondo. L’anno scorso sono state 85mila le presenze registrate, da 105 paesi di provenienza, con 35mila pernottamenti, un giro d’affari pari a 22 milioni di euro e circa 1.200 persone impiegate negli eventi. «Quest’anno – dice Maurizio Vitale, creatore del festival e oggi presidente di Turismo Torino – puntiamo a fare il sold out con 30mila persone al giorno». Una crescita senza sosta, anno su anno, a partire da quella prima edizione del 2012 con 15mila persone, fino ad entrare nella classifica World wide 50 ever best festival. L’anno scorso sono stati 154 gli artisti ospitati in città.
Tecnologia e sostenibilità sono tratti distintivi dell’evento. «Il nostro modello di gestione, – spiega Vitale – è ticketless e cashless, questo permette di rendere più efficiente l’organizzazione e migliorare l’esperienza dei visitatori», che dunque grazie ad un braccialetto elettronico possono comprare beni e servizi e accedere alle aree interne.
A questo si affianca l’attenzione all’ambiente, con generatori a basso impatto e rumorosità e un sistema di raccolta differenziata organizzato. «Abbiamo sempre sostenuto la necessità di essere un evento sostenibile anche dal punto di vista economico, senza gravare dunque sulla collettività – spiega Vitale – ma allo stesso tempo abbiamo sempre cercato la condivisione intellettuale, sotto forma di patrocinio, con le istituzioni grazie al patrocinio, riconosciuto anche dalla Repubblica italiana e dalla Commissione europea».
Un Festival indipendente, dunque, che somiglia ad un rave nella accezione anglosassone del termine, inteso come occasione di divertimento e condivisione collettiva in un contesto sano e organizzato. «Abbiamo 260 addetti per la security interna – racconta Vitale – e per noi sicurezza e salute dei ragazzi rappresentano il valore più importante». Appuntamento a Parco Dora – una delle rivalutazioni verdi post industriali più importanti d’Italia, ricorda Vitale – un luogo che il Festival ha contribuito a riqualificare.
