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TORINO MOVEMENT 2015, UN FESTIVAL COME DOVREBBERO ESSERE TUTTI I WEEK END

Siamo stati al Lingotto, dove 12 ore di musica non sono bastati a stenderci. Anzi, andrebbe fatto più spesso

Il Movement quest’anno è stato una marea di gente (25mila persone e anche di più), fiumi di ottima vodka Eristoff (con tanto di bottiglia speciale Wolf Pack, cfr immagine), tanti palchi (5) e un sacco di musica (12 ore). Quando ho chiesto a Valentina, la pr, quale fosse l’act più figo della serata, lei mi ha risposto che i più attesi quest’anno erano i Tale Of Us, che con un set intorno alle 4 del mattino chiudevano la baracca. In realtà, ce n’era per tutti i gusti, così recita il comunicato stampa: «Gli ospiti d’eccezione per questa edizione sono stati:Electro Guzzi, Lil Louis, Carola Pisaturo, Nina Kraviz (“dal vivo è una delusione, nel senso che non è figa”, il commento che girava), Derrick May, Kevin Saunderson e Alicante oltre agli artisti dell’etichetta di culto Innervision, l’irlandese Mano le Though, ÂME DJ, il venerato dj Dixon, Henrik Schwarz eSandrino e i dj di “The House That Chicago Built”»),
Insomma, un sacco di roba, per una serata che andrebbe rivissuta e attraversata avanti e indietro nel tempo più volte.

A me per esempio sono piaciuti il dj pelato della saletta gialla, la saletta gialla in generale, la vodka Eristoff (di cui ero ospite, diciamolo per trasparenza, ma sai com’è quando sei ospite della vodka) e la ragazza travestita da Batgirl (era Halloween, ciao Batgirl). In generale, mi è piaciuta la musica, ma di più la gente. Tranquilla, gentile, zero casino. Sarà che ero travestito da marò (era Halloween, già detto) e tutti erano carini con me, volevano farsi le foto con me e l’altro marò e un ragazzo mi ha fatto pure soffiare nel suo Crystal Ball (non è una metafora o una droga nuova, provo quella roba degli anni Ottanta), ma dovrebbe essere così tutti i fine settimana, non soltanto al Lingotto di Torino.