MOVEMENT, FACCIAMO DA SOLI E FACCIAMO MEGLIO
Movement è un evento di respiro davvero internazionale che chi amministra Torino colpevolmente sottovaluta; lo penso e lo scrivo, e non smetto di stupirmi per la scarsa attenzione che ricevono dalle istituzioni pubbliche, in particolare da un’amministrazione comunale tanto ansiosa di creare nuovi “eventi internazionali” che – alla prova dei fatti –internazionali non sono, nè – temo – lo diventeranno mai.
Ma i due torinesi che fanno Movement, Juni Vitale e Luigi Mazzoleni, sui soldi pubblici non ci hanno mai contato. A loro bastano ottimi sponsor privati e capacità imprenditoriali; e si risparmiano l’umiliazione di andare di assessorato in assessorato con il cappello in mano.
Dieci anni in crescendo
Nato nel 2006 come mega discoparty al PalaIsozaki (si celebrava la fine dell’anno Olimpico), Movement è presto diventato un festival strutturato, andando a occupare il periodo di Halloween: e – indipendentemente dalla volontà degli organizzatori – forma oggi con Club to Club, che viene subito dopo, un “continuum” unico in Europa: due settimane di vetrina con quanto di meglio produce la scena di quella musica che, con un’etichetta estremamente riduttiva, generica e limitante, possiamo definire “elettronica”.
In dieci anni Movement Torino è diventato un peso massimo in Italia, e un brand rispettato e riconosciuto a livello continentale. Un successo che Vitale&Mazzoleni hanno raddoppiato in versione estiva lanciando anche il Kappa Futur Festival.
Il programma
La decima edizione di Movement è cominciata ieri sera alla Cavallerizza Reale con «Classical meets Contemporary», il live degli Elektro Guzzi. Domani, venerdì, dalle 23 c’è il WarmUp Partyall’Audiodrome di Moncalieri, protagonisti Kerri Chandler, Davide Squillace e Lele Sacchi. Il cartellone culmina nella notte di Halloween, sabato 31, nel main show al Lingotto con oltre 40 djs (immancabile, fra tanti, Derrick May, padrino della techno e fondatore del “Detroit Electronic Music Festival” di cui Movement è la fortunata “filiazione” europea) che suoneranno su 5 palchi distribuiti nei tre padiglioni: 12 ore di musica dalle 18 di sabato alle 6 del mattino di domenica, quando chi ancora ce la fa potrà chiudere la notte con il party di chiusura alla Scuola Holden (solo a prenotazione).