Di Andrea Rinaldi
La proposta di Maurizio «Juni» Vitale al Comune: «Così copriremo la manutenzione». La giunta d’accordo
La proposta è già arrivata sulle scrivanie degli assessori comunali Alberto Sacco e Alberto Unia. Che ne sono entusiasti. C’è da capirli, l’idea applica l’imprenditorialità alla gestione dello spazio pubblico in un’ottica di risparmio che per le casse pubbliche, di questi tempi, è quasi un balsamo. A formularla, Maurizio “Juni” Vitale. Campo di prova, Parco Dora, dove il fondatore di Movement porta da sette estati il suo Kappa FuturFestival.
«Il progetto prevede la creazione di un soggetto giuridico di natura pubblica, per esempio un’agenzia di sviluppo, ma a guida privata, che tuteli il parco e i residenti», spiega l’imprenditore. La manutenzione ordinaria del «Central Park di Torino» inaugurato nel 2012 dopo anni e milioni di lavoro – costa 500mila euro all’anno, dice Vitale. La società di gestione può abbatterli generando reddito. Come? Con un laboratorio di sperimentazione della tecnologia telefonica 5G in partnership con Telecom (ipotesi già presentata dall’imprenditore al provider). Oppure con un altro laboratorio dedicato all’illuminotecnica assieme a Iren. Oppure ancora promuovendo iniziative di stampo commerciale: Parco Dora potrebbe essere la location perfetta, per esempio, per la campagna pubblicitaria di auto made in Torino come Alfa Romeo.
L’obiezione a questo punto viene spontanea: non si rischia di privatizzare un bene pubblico? «No», risponde Vitale. «Se mi propongo è perché sono stato il primo a collaudare il parco, che deve rimanere pubblico. Quel fazzoletto di verde – aggiunge – è sottoutilizzato e i proventi generati vanno ad abbattere i costi di manutenzione. I residenti guadagnano un posto con iniziative non invasive e di qualità».
Il progetto è in attesa del procedimento autorizzativo da parte della giunta. Intanto Vitale si è candidato per la manutenzione straordinaria della parte del Roseto dove sorgerà il quarto palco della kermesse di musica elettronica del 7 e 8 luglio. Qui sono già cominciate le analisi idrogeologiche e le prove di carico, poi si passerà al ripristino delle doghe del ponte e alla ristrutturazione del magazzino che ha preso fuoco a febbraio.
All’architetto Cristina Ruspa dello studio Giardino Segreto invece è stata affidato lo studio di riqualificazione dell’area con piante perenni che Kappa si candida a sostenere nell’ambito di tre anni. «Se ci fosse un soggetto come quello che propongo, sarebbe subito realtà».